View of Earth from Apollo 12 spacecraft window
via reddit
New Horizons ha ufficialmente finito la sua missione primaria! L'ultimo bit di dati ottenuti durante il fly-by del 14 luglio 2015 è stato ricevuto dalla stazione di terra della NASA, a Canberra in Australia, martedì alle 11.48 ora italiana.
Questa sonda ha collezionato più di 50 GB di dati durante il suo paesaggio ravvicinato intorno a Plutone e Caronte e li ha inviati a terra impiegando poco più di un intero anno. La velocità di downlink è stata di 2'000 bit al secondo, una minuscola frazione rispetto alle connessioni a cui siamo abituati. Ora può iniziare la lunga fase di processing dei dati completi, che per adesso sono solo lunghe catene di 0 e 1.
Gli ingegneri di missione effettueranno un'ultima data review prima di cancellare definitivamente i dati sui due hard disk presenti a bordo della sonda, in vista delle nuove osservazioni scientifiche previste per il 2019. Il primo gennaio di quell'anno, infatti, New Horizons passerà a soli 3'000 km da 2014MU69, un antico corpo celeste presente ai confini del nostro sistema solare e scoperto due anni fa dal telescopio Hubble.
Nell'immagine potete vedere una delle scoperte più fresche del team di New Horizons: possibili nuvole intorno ai rilievi montuosi di Plutone.
The perihelion is the point in the orbit of the Earth where it is nearest to the Sun. It is the opposite of aphelion.
This concept can be applied to any orbiting object.
Our Juno mission completed a close flyby of Jupiter on Thursday, February 2, its latest science orbit of the mission. All of Juno’s science instruments and the spacecraft’s JunoCam were operating during the flyby to collect data that is now being returned to Earth.
Want to know more? Using NASA’s Eyes on the Solar System and simulated data from the Juno flight team you can ride onboard the Juno spacecraft in real-time at any moment during the entire mission.
Cassini Project Scientist Linda Spilker and mission planner Molly Bittner take questions about the mission’s “Ring-Grazing” orbits during Facebook Live. Watch it now: www.facebook.com/NASA/videos/10154861046561772/
The deadline is Friday, February 24 for U.S. student in grades 5 to 12. For international students, visit the page for more info!
More: solarsystem.nasa.gov/educ/Scientist-For-a-Day/2016-17/videos/intro
Dione’s lit hemisphere faces away from Cassini’s camera, yet the moon’s darkened surface are dimly illuminated in this image, due to the phenomenon of Saturnshine. Although direct sunlight provides the best illumination for imaging, light reflected off of Saturn can do the job as well. In this image, Dione (698 miles or 1,123 kilometers across) is above Saturn’s day side, and the moon’s night side is faintly illuminated by sunlight reflected off the planet’s disk.
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constellation Cetus
Sufi Latinus (Latin translation of ‘Kitāb al-kawākib al-thābita’ of 'Abd al-Rahmān al-Ṣūfī), Bologna 1250-1275
BnF, Arsenal 1036, fol. 34v
Anelli di Saturno, il grande Titano e Encelado coi suoi geyser di ghiaccio. Un altro grande regalo della Cassini, che sta per concludere la sua missione.
I computer non sono stati sempre fatti di schede madri e CPU. Un tempo, erano umani! E al Jet Propulsion Laboratory della NASA, i computer umani erano una squadra di donne talentuose, diventate le prime programmatrici di computer. In questa foto del 1959, un computer umano lavora con un computer-macchina, presto chiamato IBM 704. Questi ultimi erano in grado di fare alcuni calcoli veloci, ma non erano ancora affidabili o efficienti come gli esseri umani.
Crediti: NASA / JPL-Caltech
Quanti di voi sapevano che, sulla parte anteriore della coscia destra della tuta EMU degli astronauti delle missioni Apollo, ci fosse una specie di finestrella pensata appositamente per praticare iniezioni d’emergenza?
Si chiamava Biomedical Injection Patch ed era un disco di silicone attraverso il quale l’astronauta poteva iniettarsi farmaci in emergenza tramite delle siringhe automatiche a penna: il setto di silicone (non visibile nel riquadro perché nascosto da uno strato di tessuto) permetteva di non depressurizzare la tuta perché subito dopo la puntura ritorna elasticamente alla forma iniziale. Il funzionamento è simile a quello degli attuali port-a-cath utilizzati nella chemioterapia, dispositivi che hanno cominciato a diffondersi nei primi anni ’80 e che non mi stupirebbe scoprire che si ispirano a quelli progettati dalla NASA.
Nel kit, vi erano adrenalina e antivertiginosi (e qualcuno sostiene che vi era anche del cianuro, per eutanasie d'emergenza, nel caso qualcosa fosse andato storto).
Image Credits: NASA, Paul Calle Sources: Chi ha paura del buio? https://www.hq.nasa.gov/alsj/a14/A14ShepardFlownSuit.html https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/20130011327.pdf http://history.nasa.gov/SP-368/s6ch6.htm
Collage delle ultime foto dalla sonda Cassini, negli ultimi passaggi ravvicinati prima del fatidico Grand Finale, previsto per settembre, dopo 20 anni di attività.
by NASA/JPL (Jet Propulsion Laboratory)