The Moon - Incredible Lunar Views From The Japanese SELENE Orbiter - Earthrise
“Dear God, please don’t let me fuck up.”
—Alan Shepard
Ieri Margaret Hamilton ha ricevuto il prestigioso premio "Presidential medal of freedom" per aver guidato con successo il team per la creazione dell'on-board computer dell'Apollo 11, permettendo quindi il primo allunaggio umano della storia
X-15 Rocket Plane. Artist: Wilf Hardy by Atomic Scout on Flickr.
Questa sequenza di immagini a colori avanzati mostra come la geometria di visualizzazione cambia velocemente per la sonda JUNO della NASA mentre si avvicina a Giove. Le immagini sono state ottenute da JunoCam.
Image Credit: NASA/SWRI/MSSS/Gerald Eichstädt/Seán Doran
The first photo of the surface of Mars, captured by NASA’s Viking 1 lander on July 20, 1976.
Il codice scritto in linguaggio assembly che portò l'America sulla Luna nel '69 è stato pubblicato su GitHub. La routine di accensione dei motori principali si chiama BURN_BABY_BURN Girano altre routine di gestione dell'allunaggio, dove pare ci siano stringhe di indicazioni per gli astronauti "GIRARE QUEL COSO SCEMO LÌ" "CONTROLLARE SE DICE CAZZATE"
Prima immagine di OSIRIS-REx dallo spazio profondo, giunta a noi terrestri il 15 febbraio 2017, dopo cinque mesi di "crociera". Se state per dire che l'immagine è sfocata, sappiate che la sonda si trova a 673 milioni di km da Giove. - During Earth-Trojan asteroid search operations, the PolyCam imager aboard NASA’s OSIRIS-REx spacecraft captured this image of Jupiter (center) and three of its moons, Callisto (left), Io, and Ganymede. The image, which shows the bands of Jupiter, was taken at 3:34 a.m. EST, on Feb. 12, when the spacecraft was 76 million miles (122 million kilometers) from Earth and 418 million miles (673 million kilometers) from Jupiter. PolyCam is OSIRIS-REx’s longest range camera, capable of capturing images of the asteroid Bennu from a distance of two million kilometers.
This image was produced by taking two copies of the same image, adjusting the brightness of Jupiterandnbsp;separately from theandnbsp;significantly dimmer moons, and compositing them back together so that all four objects are visible in the same frame.
NASA’s Goddard Space Flight Center in Greenbelt, Maryland provides overall mission management, systems engineering and the safety and mission assurance for OSIRIS-REx. Dante Lauretta of the University of Arizona, Tucson, is the principal investigator, and the University of Arizona also leads the science team and the mission’s observation planning and processing. Lockheed Martin Space Systems in Denver built the spacecraft and is providing flight operations. Goddard and KinetX Aerospace are responsible for navigating the OSIRIS-REx spacecraft. OSIRIS-REx is the third mission in NASA’s New Frontiers Program. NASA’s Marshall Space Flight Center in Huntsville, Alabama, manages the agency’s New Frontiers Program for its Science Mission Directorate in Washington.
Credit: NASA/Goddard/University of Arizona
OSIRIS-REx
Oggi 4 ottobre 2017, l'esplorazione spaziale celebra i suoi 60esimo anniversario con il lancio dello Sputnik1, il primo satellite artificiale. L'Unione Sovietica, nel 1957, non lanciò semplicemente un razzo ma una vera e propria sfida mondiale alla rivale U.S.A., dando inizio alla "Space Race", ovvero la corsa allo spazio. Quando ci viene raccontato dei primi lanci, non vengono mai citati i nove secoli di preparazione a questi eventi (sembra quasi che i Russi si siano svegliati un giorno e abbiano provato a lanciare qualcosa con successo!). Per capire quanto fosse enorme la necessità di andare oltre ogni confine, dobbiamo fare un salto indietro di qualche centinaio di anni! Possiamo ad esempio partire dall'XI secolo in Cina, dove una combinazione di zolfo, carbone e nitrato di potassio formano la polvere da sparo, il primo vero combustibile per i primi razzi bellici. Circa 500 anni dopo, in India, vengono migliorati i materiali di costruzione dei razzi, che saranno rivestiti di ferro, per una migliore stabilità. Nel marzo del 1926, Robert Goddard, considerato il pioniere della missilistica moderni, lancia il primo razzo alimentato con combustibile liquido, e tre anni dopo, nel luglio del 1929, lanciò un razzo attrezzato con i primi strumenti "scientifici", un barometro e una camera. Negli anni '40, verso la fine della seconda guerra mondiale, furono testati dalla Germania i primi missili balistici V-2, mentre l'America superò la barriera del suono con il Bell X-1. Queste sono solo due delle diverse sperimentazioni di successo di quegli anni, che portarono alla "corsa allo spazio" che raggiunse il suo apice con il successo dell'Apollo 11, che portò l'uomo sulla luna. Sessant'anni di trionfi, tragedie, investimenti e scoperte grazie ai quali, nel prossimo decennio, potremmo spingerci fisicamente su un altro pianeta!
November 5, 2007 – The Space Shuttle Discovery floats high above our lovely Earth, observed from the International Space Station.
(NASA)